home NG Gourmet La Vallée Ghiotta: paradiso dei gourmet.

La Vallée Ghiotta: paradiso dei gourmet.

 

Gourmet

November 30th, 2017

by Albert Valloni

 

La Valle d’Aosta non vive di solo sci, lo sanno bene i suoi abitanti, spettatori ma spesso interpreti di un turismo unico e di prestigio che si sviluppa durante tutto l’arco dell’anno, grazie alla bellezza straordinaria del luogo con i suoi paesaggi incontaminati, in primis lo scenario maestoso del Monte Bianco la cui vetta si può osservare sempre più da vicino, grazie alla realizzazione di impianti di risalita avveniristici come Skyway, le cui quattro cabine panoramiche s’inerpicano sino ai vertiginosi 3.466 metri di punta Helbronner, (punto di partenza di percorsi alpinistici e dove si può godere di una splendida terrazza che ruota a 360°) coprendo  un dislivello di 2.166 metri, con partenza dalla  stazione di Courmayeur  a 1300 metri di altezza e una fermata intermedia a  Pavillon du Mont Fréty (2.200 m) luogo incantevole e ricco di amenità con  una cantina fornitissima, due ristoranti di buon  livello e  una sala congressi attrezzata per 150 posti.  

Nell’attesa che riparta in grande stile la stagione dello sci  insieme alla funicolare (chiusa per lavori di manutenzione sino al 30 novembre), come non approfittare dell’autunno per andare alla ricerca dei suoi tesori nascosti, in primis quelli gastronomici?

Courtesy of IlSole24ore.it

Come il celebre Lard d’Arnad, una prelibatezza DOP (denominazione di origine protetta) contesa da ogni gourmet che si rispetti. L’attenta lavorazione delle carni, ottenuta dal grasso sottocutaneo della schiena del maiale, opportunamente sgrassata e squadrata, rende il lardo compatto e insieme morbido al taglio,  mentre il suo  sapore straordinario è merito di una stagionatura lunga tre mesi che avviene  nei tipici “doils“, antichi

Esempio di Doils, recipienti realizzati un tempo in legno di castagno e di rovere, dove, la carne presa dal dorso e dalle spalle del maiale, viene adagiata a strati e salmistrata e lasciata stagionare per circa tre mesi.
(Courtesy of Cibo360.it)

recipienti in legno di castagno o di rovere, dove viene adagiato a  strati, sino a riempimento, in una miscela composta da sale, acqua, spezie, aromi naturali ed erbe aromatiche di montagna: un metodo di conservazione risalente al 1763, stando all’inventario ritovato nel castello di Arnad che riporta la presenza  di quattro doils nella sua cucina.  

Lo si trova a pezzi o affettato dal salumiere, oppure confezionato sotto vuoto dalle diverse pezzature o a cubetti conservato in contenitori di vetro. 

Altra specialità da non lasciarsi sfuggire durante il vostro soggiorno in Valle d’Aosta sono le saouseusse valdostane, perfette come antipasto, le cui origini risalgono alle abitudini parsimoniose dei montanari che pur di non gettare i  ritagli di carne, li riutilizzavano durante la stagione invernale. Vengono preparate con carne tritata di  bovino utilizzando anche i tagli  meno pregiati, insieme al  lardo di maiale, per poi essere lavorate a salsiccia e infine aromatizzate con sale, pepe, aglio, chiodi di garofano, cannella e noce moscata. Un tipo di lavorazione che segue regole ben precise e la cui stagionatura che avviene in locali freschi e ben arieggiati può durare oltre quaranta giorni. Ma una panoramica sulle prelibatezze gastronomiche della Valle d’Aosta, in particolare sugli insaccati e prodotti al taglio, non sarebbe completa senza citare il Vallée d’Aoste Jambon de Bosses  un prosciutto crudo speziato con erbe di montagna, prodotto a 1600 metri di altitudine nell’omonima località di Saint-Rhémy-en-Bosses, situata nella Valle del Gran San Bernardo al confine con la frontiera svizzera. La cui essiccatura aprofitta del clima secco, in particolare dei flussi d’aria che scendono dai colli Malatra, Citrin, Serena e Gran San Bernardo. Mentre il profumo inconfondibile è quello del  ginepro, del timo e delle erbe della valle.