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Al Gran Ballo delle Mascherine!

Durante i ‘Corona Days’ meglio non abbassare la guardia. Anche nello Stile. Cristina Tardito, alias Kristina Ti, propone delle mascherine ispirate alle sue collezioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stile

by Monica Melotti

June 02, 2020

 

“Se la moda è innanzitutto contagio  è giusto che si prenda la rivincita contro il virus, tornando a indossare la corona che per un attimo gli è stata tolta”. A dirlo è la giovane stilista torinese Cristina Tardito, alias Kristina Ti, che dall’eponima boutique online propone un set di mascherine, anche nella versione mini adatte ai pargoli, che fanno ‘pendant’  con le sue irresistibili  proposte di moda.

Una mascherina griffata Kristina Ti dai motivi astratti presentata nel suo store online.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

      Vero è che da un po’ di mesi non si parla d’altro, e quello che un tempo era il posto indiscusso riservato al Fashion, che trovava ampio spazio sulle prime pagine di giornali e riviste, adesso è occupato dalla situazione pandemica causata dal coronavirus.

 

E poichè la mascherina è diventata obbligatoria anche all’aperto, tanto vale adeguarsi con un certo stile, come ben ci ricorda la giornalista di Vogue Sarah Spellings nel suo articolo  “Cloth Masks to Shop Now” , a cui mi sono ampiamente ispirata per parlare di quello che si è trasformato in breve tempo, in un vero e proprio accessorio di moda. Non a tutti, infatti, piace l’idea di indossare la mascherina chirurgica in garza plissettata di un pallido color ceruleo che fa tanto Grey’s Anatomy.

              Lo sa bene l’influencer Ida Galati , per esempio, che ha lanciato dal suo profilo Instagram @lestanzedellamoda un filtro mascherina davvero carino dai  colori pastello e fiori gentili, ideale per sdrammatizzare la situazione, soprattutto in presenza di figli più piccoli.

Stile profetico. Billie Eilish in occasione dei Grammy Awards in gennaio, si presenta con una mascherina griffata Gucci che le copre parte del volto. Anticipando il contagio reale e quello nella versione fashion.

Ma facciamo un passo indietro. La prima a indossare la mascherina, ignara di quello che sarebbe poi accaduto in Usa a distanza di poco tempo, è stata la pop star Billie Eilish, che ai Grammy Awards, a fine gennaio, ne indossò una firmata Gucci. Il là era stato dato.

La mascherina antismog di Fendi in tessuto monogrammato, un lusso da strada proposto a 190 euro.
La stilista Chiara Boni nel suo salotto di casa e l’inseparabile mascherina anti-covid.
Pezzi rari. La mascherina di Louis Vuitton personalizzata da Etai Drori
Una delle lavoratrici nello stabilimento di Hugo Boss di Metzingen (Baden Württemberg) impegnata nella produzione di una delle 160 mila mascherine lavabili donate a scopo benefico al personale ospedaliero.
Lapo Elkann, impegnato in un charity, Nevergiveup,  attraverso la Fondazione Laps, a favore della Croce Rossa Italiana, che ha per fine la distribuzione di dispositivi di protezione personale, come mascherine chirurgiche declinate nel tricolore italiano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tra le prime a cavalcare la tigre dell’attualità è stata la mitica griffe Fendi, con la lussuosa mascherina antismog, proposta in seta griffata monogrammata  a ‘soli’ 190 euro, andata sold out in pochi giorni. Alla fashion week parigina, la stilista Marine Serre ha fatto sfilare modelle con mascherine in tulle, a pois, oppure in organza, abbinate all’abito (290 euro). Intanto la stilista Chiara Boni, a marzo, dopo il lancio della t-shirt unisex Limited Edition “Smile for Italy”, ha esordito con  delle mascherine coordinate  ai due modelli di t-shirt in bianco e nero. Le ha anche realizzate nel suo jersey iconico: 100% lavabili, declinate nelle varianti animalier SS20 Chiara Boni La Petite Robe. Da allora il trend della cloth mask è cresciuto, dati americani  riportano che sulla piattaforma Etsy, nei giorni tra il 4 e il 6 aprile, gli utenti hanno cercato sul sito “mascherine” con una media di 9 volte al secondo, generando un traffico di oltre 2 milioni di ricerche. Le face mask griffate sono un ‘must’  anche se il prezzo, anzi per dirla tutta, la quotazione, è talvolta esagerata. Come nel caso dell’artista Etai Drori di Los Angeles, che ha realizzato copri mascherine accostando lembi di asciugamani di Louis Vuitton alla celebre tela monogram e, va da sé,  sono andate subito a ruba, specie tra le top influencer del calibro di Chiara Ferragni. Ma c’è anche chi ha usato il coprimascherina per dare il via a una campagna di beneficenza. E’ il caso di Lapo Elkann, con Never Give Up, iniziativa promossa dalla Fondazione Laps a sostegno della Croce Rossa Italiana impegnata a fronteggiare l’emergenza Covid-19, a cui hanno aderito parecchi vip (per donare: http://nevergiveup.tinaba.it/ , #nevergiveup #beyondthemask). Ma non è il solo. Alpha Dia, fotomodello senegalese naturalizzato tedesco, di 28 anni, molto richiesto in questo momento e amico di Naomi Campbell (tra gli altri vips), ha deciso attraverso la sua fondazione eponima di inviare un milione di mascherine in Senegal e non soddisfatto ha stretto una collaborazione con Hugo Boss con sede centrale a Metzingen nel Baden Württemberg  (già impegnata nella produzione a scopo benefico di 160 mila pezzi da destinare agli ospedalieri) per la produzione di mascherine Fashion (da far indossare alle celebrities) per raccogliere fondi da destinare nel suo Paese d’origine. Tra i  mecenati del lusso spicca quello di Burberry, il prestigioso ‘heritage brand’  che ha legato il suo successo mondiale alla produzione di raffinati impermeabili e trench coat, che si è impegnato nella

La mascherina Burberry, un privilegio quello di indossarla riservato ai lavoratori del servizio sanitario inglese NHS, a cui il celebre brand ha donato oltre 160 mila mascherine.

produzione di oltre centomila mascherine riutilizzabili da inviare al servizio sanitario locale, NHS.

 

Mascherine artigianali

L’offerta è ampia, sulla rete si trovano tutorial sul ‘do-it-yourself’, ma chi non volesse cimentarsi, per mancanza di tempo o di voglia, trova mascherine a prezzi molto ragionevoli.  E’ il caso del brand Le Pandorine che ha realizzato il progetto MAP, Masque a Porter, ovvero  ‘parlanti e ironiche’, lavabili in lycra, sia per uomo sia per donna (17 euro).  Noto per le sue frasi divertenti sulle borse, che ora rimbalzano in primo piano anche sulle mascherine.

Un fotomodello indossa la versione estiva di una mascherina della vivace e allegra collezione Le Pandorine, personalizzate da fumetti in stile ironico.
Una raccolta di mascherine ironiche firmata le Pandorine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Del tipo: ‘Torneranno i tempi in cui l’unica cosa contagiosa sarà la risata’, ‘Io non sogno, progetto realtà alternative’, ‘Se insisti e persisti raggiungi e conquisti ‘e ‘Stronger than ever’, stampate su tessuti animalier, camouflage, vichy o a stelline.

Monica Sarti ha, invece,  lanciato il progetto MonniFaceMask, che realizza mascherine utilizzando i tessuti e le fantasie delle sciarpe di Faliero Sarti. Sono realizzate in cotone, seta, cashmere e modal , da abbinare al  porta-mascherina. L’Atelier Sabelle di Firenze, abituato a creare capi vintage, rimodellati e impreziositi con tessuti e ricami, ha impiegato la stessa artigianalità per realizzare originali copri-mascherine.  

La sposa perduta

Maggio doveva essere il mese delle spose, ma in tempo di Coronavirus anche i matrimoni vengono rimandati. L’Atelier Tosetti di Como, specializzato in abiti nuziali, ha deciso di creare occhiali, guanti, copri-mascherina e schermi protettivi in “limited edition”. Si tratta di mascherine in pizzo, materiale che riappare nei riporti dei guanti in lattice, o nei fiori applicati a  rilievo, una ‘parure’ da abbinare, per un perfetto total-look anti-coronavirus, a occhiali protettivi. Le mascherine sono rigorosamente in seta, sanificabili e all’interno hanno una membrana protettiva. Finalmente Sposi, felici e protetti,  è anche il leit-motive del fashion brand My Boutonnière, nato da progetto di Antoinette Petruccelli, specializzato nel creare fiori preziosi quanto delicati da cravatte e foulard dimenticati, ha realizzato la “mascherina bouquet” per la sposa, e non solo, un bouquet di fiori di seta bianchi o colorati,  perché la paura, che di questi tempi fa novanta,  si può anche affrontare con eleganza.