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Lo Stile Chic di Courchevel e Meribel: dalle piste alla tavola!

© Photo Dario Bragaglia Courchevel 1850: il centro formicolante del villaggio fitto di chalet con incastonate boutique di lusso, pasticcerie alla moda e ristoranti ‘glam’.

NG Week-end

by Dario Bragaglia

March 27, 2022

 

L’interno del ristorante dell’Hôtel Grandes Alpes di Courchevel, dal lusso composto cornice perfetta per portate raffinatissime servite da giovani camerieri in polpe.

L’uscita, pochi giorni fa, dell’edizione 2022 della Guida Michelin Francia ha assegnato una nuova stella a Courchevel, la più esclusiva delle stazioni sciistiche francesi. Ad essere insignito dell’ambito riconoscimento gastronomico è il ristorante del Grandes Alpes (uno dei cinque Palace, la classificazione più prestigiosa per gli hotel francesi) guidato da Sylvestre Wahid.

Un’immagine distesa e sorridente dello chef Sylvestre Wahid: la sua cucina segue la scia delle Stelle Michelin, dal Pakistan a Parigi a Courchevel (dove segna un felice ritorno).

Salgono così a nove i ristoranti stellati (fra cui un 3 stelle, è il caso del prestigioso Le 1947 del Cheval Blanc e 4 due stelle per un totale di 15 stelle), una concentrazione davvero superlativa per una località di montagna. Per completare il quadro della ristorazione di alto livello in questo angolo di Savoia si deve aggiungere un altro locale stellato nella vicina Méribel: LEkrin ( all’interno dell’Hôtel La Chaudanne)  dello chef Laurent Azoulay che firma anche il menù della contigua Brasserie Le 80.

Un look Total White per il ristorante tre stelle Michelin, Le 1947,  del Cheval Blanc di Courchevel.
Lo stile Pavillon Ledoyen (Parigi) si riflette nella composizione e nei sapori dei piatti firmati sempre dallo star-chef, Yannick Alléno al Cheval Blanc di Courchevel.

Chi volesse scoprire questo incredibile universo gastronomico, non lontano dai confini italiani (meno di un paio d’ore dal traforo del Frejus) ha ancora qualche settimana di tempo, perché molti dei ristoranti sono aperti solo per la stagione invernale. Si può partire da Le 1947 ristorante ospitato dal palace Cheval Blanc, dove le stelle se le è conquistate lo chef Yannick Alléno, un nome che non ha bisogno di presentazioni. Basterebbe citare il suo mitico locale parigino sugli Champs-Elysées, il Pavillon Ledoyen.

Oppure da un altro grande personaggio come Jean-André Charial, patron dell’Oustau de Baumanière, 3 stelle di Les Baux de Provence, che a Courchevel, invece,  firma con lo chef residente Thomas Prod’homme i menù del Baumanière 1850 all’interno dell’ Hôtel Le Strato.

Crêpe Souflée au Grand Marnier (una delle delizie per cui va noto il Baumanière)

La cifra che compare vicino al nome del ristorante, 1850, è un riferimento all’altitudine del villaggio più alto di Courchevel, quello dove sono concentrati gran parte degli hotel e delle boutique del lusso. Esclusività nell’esclusività, appena sotto l’altiporto (la Drop Zone, Dz) dove atterrano elicotteri e jet privati  di chi si può permettere di arrivare fin quassù via aria, si trovano gli chalet del cosiddetto “quartier des milliardaires”. Logico che un ambiente del genere abbia richiamato i più grandi chef, non solo francesi. Ad esempio, l’argentino Mauro Colagreco (3 stelle Michelin con il suo Mirazur di Mentone) che all’interno del palace Barrière Les Neige ha creato la versione in quota del suo BFire (a Cannes) dove impazzano le cotture alla brace di carne, pesce, verdure ma anche frutta.

Sulle braci ardenti. Lo chef Mauro Colagreco nella sua originale cucina utilizza il fuoco a legna per trasformare i cibi: dalle carni al pesce sino alla frutta.

Un consiglio è quello di non lasciarsi spaventare dalle stelle Michelin, perché a Courchevel si può mangiare prenotando una tavola stellata senza spendere una fortuna. Bisogna saper scegliere l’indirizzo e il luogo giusto. Ad esempio, scendendo un po’ di quota a La Tania, una delle località che nell’insieme formano il comune di Courchevel. Qui, a 1400 metri di altitudine sul front-de-neige, lo chef Julien Machet propone una cucina molto legata al territorio savoiardo, senza trascurare influenze e ingredienti che arrivano dalle regioni che formavano l’antico territorio del Ducato di Savoia, dal Piemonte alla Liguria, fino alla Sardegna. Il ristorante si chiama Le Farçon, è stellato dal 2006 e a pranzo i menù partono da 48 €.

Nella foto Julien Machet, del ristorante chic ma low-cost, Le Farçon, in località La Tania,  a 1400 mt di altezza, nel comune di Courchevel.

Sempre ragionando in termini di buon rapporto qualità prezzo, bisogna prestare attenzione ai locali che espongono la targa del Bib Gourmand. Sono i ristoranti che pur non essendo stellati (magari semplicemente perché il servizio è più informale) hanno una qualità della cucina eccellente a prezzi contenuti. A Le Praz, dove si respira maggiormente l’esprit village della tradizione montana savoiarda, l’indirizzo giusto è Le Bistrot du Praz. Lo chef Antoine, propone una cucina fresca utilizzando prodotti locali e si lascia ispirare anche da qualche influenza orientale. La scelta dei vini è buona e a mezzogiorno si mangia in terrazza, dove si arriva sci ai piedi. Siamo infatti di fronte all’arrivo della pista L’Éclipse che nel febbaio del 2023 sarà il teatro di svolgimento della discesa libera maschile in occasione dei Campionati del Mondo di sci di Courchevel e Méribel, che ritornano in Francia a distanza di 14 anni.

 

 

I ristoranti stellati di Courchevel / Méribel (Michelin 2022)

★★★ Le 1947 au Cheval Blanc, Courchevel / Courchevel 1850

★★ Le Chabichou by Stéphane Buron, Courchevel 1850

★★ Le Montgomerie,  Courchevel 1850

★★ Le Kintessence,  Courchevel 1850

★★ Sarkara, Courchevel 1850

⭐ Sylvestre Wahid, aux Grandes Alpes à Courchevel

 Baumanière 1850, Courchevel

 Azimut, Courchevel / Le Praz

 Le Farçon, Courchevel / La Tania

 L’Ekrin by Laurent Azoulay, Méribel