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Brindisi in Vetta!

NG Wine

by Dario Bragaglia

December 30th, 2022

 

Se siete alla ricerca d’idee per celebrare con un brindisi, in vetta va da sé,  l’avvento dell’Happy New Year,  il consiglio è di puntare su qualcosa di più insolito delle bollicine, ancorché prestigiose come quelle di un champagne prezioso, da portare in baita o nello chalet, e scegliere un bianco secco o un grande rosso. Troverete suggerimenti per accompagnare tutte le portate del cenone, dalle ‘entrées’ al dessert.

Vi proponiamo un tour degno di un somellier fra dieci calici pregiati, dal Piemonte alla Toscana con un paio di soste in Alto Adige, e una puntata fuori dai confini, in Francia  a Tain L’Hermitage per scoprire una delle grandi denominazioni della Valle del Rodano Settentrionale e nella Champagne per scoprire delle bollicine con un tocco di classe italiano.

A voi la scelta della bottiglia da portare in tavola per fare ai commensali gli Auguri più riusciti!

PROSIT!

 

CUVÉE MIREDE BLANC DE BLANCS ALBERTO MASSUCCO

Il nuovo Champagne di Alberto Massucco per brindare sotto le festività  è dedicato a quella che è stata la sua compagna di vita. Si tratta di una cuvée 100 % Chardonnay da uve Grand Cru di Avize (30%) e Oger (10%) della vendemmia 2019, fermentate per circa un terzo in barrique. A queste si aggiunge un 30% di uve del vigneto di proprietà oltre ad un ulteriore 30% di vins de réserve del 2018. Dopo 30 mesi sui lieviti, viene dosato a 2 g/l. Naso di avvincente articolazione, tra la florealità, la scorza di arancia candita, uno spunto tropicale, un tocco di miele. Bocca molto fresca, con un divertente gioco tra mineralità e frutto. Chiusura di lunga persistenza.

Alberto Massucco è un imprenditore piemontese che da tempo ha una passione per le bollicine francesi: oltre a importare le bottiglie di piccole e interessanti cantine, in collaborazione con vigneron locali ha creato delle cuvée personalizzate, fino a diventare proprietario di parcelle di vigneto con la possibilità di produrre direttamente le proprie uve.

 

TRES ALTO ADIGE RISERVA DOC 2015 CANTINA KURTATSCH

Una delle più interessanti cantine cooperative della Bassa Atesina che produce vini di qualità in modo sostenibile. L’ultima sfida del giovane team, guidato dal 2014 dal presidente Andreas Kofler, è questa cuvée 77% Merlot, 20% Cabernet Franc e 3% Cabernet Sauvignon. L’interesse per i vitigni bordolesi è di lunga data ed è anche una risposta ai cambiamenti climatici, perché la zona di Cortaccia è una delle più calde dell’Alto Adige. In particolare l’area Brenntal, da dove arrivano le uve per produrre il Tres, è posta fra i 220 e i 300 metri con forti pendenze e le temperature estive possono raggiungere i 40°. Solo le annate migliori vengono scelte per produrre questo vino d’eccezione: le etichette delle 2.120 bottiglie prodotte nell’annata 2015 sono dipinte a mano dall’artista altoatesina Margit Pittschieler utilizzando come colore il terreno dei vigneti d’origine delle uve. Della stessa cantina, oltre al prestigioso Cabernet Sauvignon Freienfeld, da provare il 600 Blanc de Blancs, spumante metodo classico a base di uve 100% Chardonnay.

Guarda il video:

 

LUCE 2019 TENUTA LUCE

Tenuta Luce si estende per 249 ettari (88 a vigneto) a sud-ovest di Montalcino, nel cuore del Parco Naturale della Val d’Orcia. Un terra nota per il suo vino di grande qualità dove, negli anni Novanta, Vittorio Frescobaldi e Robert Mondavi iniziarono a produrre un blend da uve Sangiovese e Merlot. Una scommessa per far incontrare l’eleganza del primo vitigno con la rotondità del secondo. Dal 2004, finita la partnership con i Mondavi, è Lamberto Frescobaldi a tenere alto il vessillo della tenuta. L’annata 2019 di Luce che nasce da vigneti dedicati, individuati per la loro naturale vocazione, si presenta di un rosso rubino intenso, mentre al naso ha sentori di violetta e rosa, frutti rossi e leggera speziatura. In bocca è generosamente elegante con un finale persistente e speziato. In attesa dell’annata 2020, gli appassionati potranno anche indirizzarsi su annate di Luce più vecchie per sperimentare la longevità di questo vino icona della tenuta toscana.

 

© Photo Dario Bragaglia Tain L’Hermitage Maison Delas Frères

LIGNE DE CRÊTE HERMITAGE 2015 DELAS (FRANCIA)

Fondata nel 1835 a Tournon-sur-Rhône, la Maison Delas Frères è legata dal 1977 alla Maison de Champagne Deutz. Nel corso degli ultimi vent’anni sono stati investiti circa trenta milioni di euro per migliorare l’accoglienza enoturistica, rinnovare le cantine, ristrutturare i muretti a secco sulle colline dell’Hermitage sull’altra riva del Rodano, reimpiantare vigneti e acquisire nuove parcelle. Ultimo fiore all’occhiello è stato l’acquisto nel 2015 di una proprietà nel cuore di Tain L’Hermitage dove è sorta la nuova modernissima cantina e, nell’edificio storico, un relais per accogliere gli ospiti ai più alti livelli di eleganza. La Cuvée Ligne de Crête nasce da uve Syrah coltivate nelle parcelle di proprietà nella parte alta della collina che dà il nome a una delle più celebrate denominazioni francesi, l’Hermitage. Ci troviamo di fronte ad una grande espressione del Syrah, in un tratto della valle del Rodano situato fra Vienne e Valence.

VILLA CAPEZZANA CARMIGNANO DOCG 2019 TENUTA DI CAPEZZANA

Siamo sulle belle colline sovrastanti Prato, ricche di testimonianze etrusche che dimostrano come la vite in queste zone sia coltivata da 3.000 anni. Nella Tenuta di Capezzana, in particolare, si fanno vini dall’804 d.C. La denominazione Carmignano è una delle più piccole d’Italia e va ascritto al conte Ugo Contini Bonacossi il merito di averle dato lustro con vini dalla bella personalità. Oggi le nuove generazioni proseguono il cammino e ne sono dimostrazione le ultime annate del Villa di Capezzana (80% di Sangiovese e 20% di Cabernet Sauvignon con affinamento di oltre un anno in tonneaux e in bottiglia per 12 mesi). Per le feste, da accompagnare ai dolci, molto adatto anche il Vin Santo, stupenda interpretazione del vino dolce toscano. Da assaporare, magari programmando una gita sulle colline pratesi. La visita della tenuta e il pranzo sulla terrazza con vista su vigne e ulivi merita il viaggio.

KRESSFELD MERLOT RISERVA 2016 TENUTA KORNELL

Il Merlot Kressfeld, nasce dall’ostinazione di Florian Brigl nel credere che la zona di Settequerce, comune di Terlano, appena fuori la conca di Bolzano, si adatti perfettamente a questo vitigno. Sono vigne di circa trent’anni coltivate su un versante esposto a sud-ovest a circa 280 metri di altitudine. L’affinamento avviene per 12 mesi in barrique, poi per altri 24 in bottiglia. Il colore è rubino intenso, al naso sentori di confetture e note speziate. In bocca mostra la sua solida struttura pur mantenendo una bella eleganza. Il potenziale di invecchiamento è notevole (fino a 20 anni) e questo 2016 lo dimostra. Bella la collezione degli altri vini Kornell, tutti su ottimi livelli: Lagrein Staffes Riserva, Sauvignon Blanc Oberberg, Aichberg un uvaggio bianco (Pinot Bianco, Chardonnay, Sauvignon) da vigne nella zona di Appiano.

 

GHEMME DOCG BALSINA 2016 IOPPA

© Photo Dario Bragaglia Cantina Ioppa. Luca Ioppa

 

La famiglia Ioppa produce vini fin dal 1852, siamo alla settima generazione. La sede si trova nella frazione Mauletta di Romagnano Sesia, in quella fascia pedemontana dove nascono i Nebbioli dell’Alto Piemonte. In particolare la cantina Ioppa si è sempre distinta nella produzione del Ghemme, storica denominazione della zona. La nuova cantina inaugurata a settembre permetterà di fare un ulteriore salto in avanti ad una azienda che già oggi cura una trentina di ettari vitati per una produzione che si attesta attorno alle 400 mila bottiglie.

Il Balsina (prende il nome dall’area di produzione) è uno dei vini di punta di Ioppa: 85% Nebbiolo, 15% vespolina, colore rosso granata, al naso ha note di frutti rossi, in bocca un bel tannino persistente che dà corposità e lo rende adatto a piatti di carne, brasati e selvaggina. Invecchia fino a 48 mesi in botti di Slavonia, poi almeno 12 mesi in bottiglia.

ROERO DOCG RISERVA S.S. TRINITA’ 2017 MALVIRA’

Malvirà è una delle aziende più note del Roero con oltre 40 ettari vitati e una produzione di circa 300 mila bottiglie. Fra i vini migliori c’è proprio quello che prende il nome dal territorio, le colline sulla riva sinistra del Tanaro, di fronte alle Langhe. Le uve sono Nebbiolo in purezza, provenienti dal vigneto S.S. Trinità nel territorio vicino a Canale, dove ha sede l’azienda guidata dai fratelli Roberto e Massimo Damonte. La fermentazione e la macerazione avvengono in vasche di acciaio, mentre per la maturazione si usano fusti in legno e successivo affinamento in bottiglia. E’ un vino elegante, come sanno essere i migliori Roero, che invita a conoscere meglio il territorio, visto che l’azienda offre anche un’accoglienza di classe in bella posizione su una collina appena fuori Canale.

 

BOLGHERI BIANCO CRISEO 2020 GUADO AL MELO

 

La zona di Bolgheri è tradizionalmente vocata alla produzione di vini rossi ispirati ai classici tagli bordolesi. Guado al Melo, l’azienda della famiglia Scienza (il professor Attilio è un nome notissimo nel mondo dell’enologia), situata in una bella valletta nel territorio di Castagneto Carducci, non fa eccezione. Ma qui vogliamo proporre all’attenzione un uvaggio bianco da uve Vermentino (70%), Fiano, Verdicchio, Petit Manseng e Manzoni Bianco. La particolarità sta nel fatto che le diverse uve arrivano da una stessa vigna: l’uvaggio di campo è stato per molto tempo il sistema più usato per produrre vino. Si presenta con un colore dorato con note agrumate al naso e bella sapidità in bocca. Può invecchiare per qualche anno  e si abbina bene a piatti di pesce e formaggi stagionati.

 

 

BARBERA D’ASTI DOCG “VESPA” CASCINA CASTLET

La Barbera è il vino del cuore di Mariuccia Borio che conduce con passione la Cascina Castlet a Costigliole d’Asti. Per le Feste propone un’etichetta dove, nell’immagine sulla bottiglia, siede bambina assieme alle sue cuginette su una Vespa anni’ 50. Questa Barbera nasce da una breve fermentazione per conservare la freschezza delle uve. Si presenta con un rosso rubino intenso e brillante, profumo fruttato con ricordi di fiori e frutti freschi. La buona sapidità permette di accompagnare anche le preparazioni più elaborate dei pranzi natalizi. Se si desidera provare un vino più importante ci si può orientare verso la Barbera d’Asti Superiore Passum da uve parzialmente appassite. Per chiudere in dolcezza consigliamo il Moscato d’Asti anche in versione passito, come nelle preziose bottiglie dell’Avié.