home NG Primo Piano, NG Wine, NG Consiglia Holidays on Wine…ecco i brindisi glam delle feste!

Holidays on Wine…ecco i brindisi glam delle feste!

Il più conviviale dei modi per festeggiare le Feste di fine d’anno, è sempre un bel brindisi…se poi il vino è d’autore, il gioco è fatto!

NG Wine

by Dario Bragaglia

December 28th, 2023

 

Tra champagne di razza e rossi d’autore che scorrono a fiumi già all’ora dell’aperitivo, sino al gran finale del réveillon per dare il benvenuto al 2024, ecco una mini-guida agli imperdibili grandi vini, appena cinque etichette di nicchia e di caratura, per finire bene e cominciare ancor meglio il nuovo anno. Prosit!

 

I grandi rossi sulle tavole delle feste non devono mai mancare, e sono una vera riscoperta, anche dalla generazione dei Millenials!

Barolo Docg Cerequio 2019 Vietti

 

La Cantina Vietti è una di quelle che hanno scritto la storia del Barolo e lo hanno reso un vino universalmente noto. Nel 2016 l’azienda è stata acquisita dall’imprenditore americano Kyle Krause che, nella zona di Langhe-Roero, aveva già acquistato un altro nome storico come Enrico Serafino (da provare il suo Alta Langa) e ha continuato a fare investimenti in nuovi terreni nelle zone del Barolo e Barbaresco e anche nell’area di produzione del Timorasso, nel Tortonese. Inoltre il gruppo Krause è proprietario del resort di lusso Casa di Langa, sopra Serralunga d’Alba. Il nuovo corso in cantina, con l’uscita a inizio anno dei rappresentanti della famiglia Vietti (Luca Currado e la moglie Elena Penna) è assicurato dall’enologo Eugenio Palumbo, in azienda fin dal 2002. Tutti straordinari i vini che abbiamo avuto l’opportunità di degustare, a partire dal Colli Tortonesi Doc Timorasso 2021, già realizzato con uve di proprietà all’ 80%: un grande bianco piemontese da invecchiamento.

Per quel che riguarda il Barolo, Vietti può offrire una panoramica dei grandi cru della denominazione: Castiglione, Brunate, Rocche di Castiglione, Lazzarito, Ravera, Monvigliero. Per questo benvenuto al 2024 abbiamo scelto il Cerequio 2019. Dopo 32 mesi di invecchiamento in barrique e botti grandi, ecco un vino rosso rubino intenso, con note di frutta rossa matura, spezie, agrumi. Finale lungo con note balsamiche degne di una grande bottiglia.

La cura dei dettagli nella preparazione della tavola delle feste e la scelta dei bicchieri, sono aspetti  importanti, danno il tono alla serata.

 

Nizza Docg La Court Riserva 2020 Michele Chiarlo

@Photo Dario Bragaglia – Tenuta La Court, degustazione vini Michele Chiarlo.

 

La Tenuta La Court, nel territorio di Castelnuovo Calcea (siamo nel cuore del Monferrato, fra Asti e Canelli) fu acquistata da Michele Chiarlo nel 1995. Un posto splendido, che per certi aspetti ricorda il territorio toscano: un grande domaine di oltre 20 ettari, coronato dai cipressi sulla cresta delle morbide colline e una villa padronale di origine ottocentesca. Sono le zone dove il vitigno Barbera si esprime al meglio e dove è nata nel 2014 la denominazione “Nizza Docg” per valorizzare al top i vini di questo territorio. Uno dei padri nobili del Nizza è stato proprio Michele Chiarlo, scomparso da poche settimane, che nella tenuta La Court ha voluto creare un Art Park che celebra il connubio tra vino e arte.

La Riserva viene prodotta solo nelle annate migliori. È un vino importante dal colore purpureo. Il profumo è intenso con note di frutti maturi e al gusto se ne apprezza la grande struttura che si coniuga a una piacevole freschezza. Da abbinare ai grandi classici piemontesi, dagli agnolotti all’arrosto.

Un tempo riserato ai ‘connaisseur’ ora il mercato del vino di qualità si sta spostando verso una fascia di giovani, sempre più attenti alla qualità del bere bene; disposti anche a ‘investire’ in una buona bottiglia di vino.

Barbera d’Asti Docg  Bricco dell’Uccellone Braida 2020

A più di quarant’anni dal 1982, l’anno della “rivoluzione della Barbera“, può essere una buona idea stappare una bottiglia, magari una Magnum, di Bricco dell’Uccellone. Un’etichetta che è ormai diventata un’icona nel panorama enologico internazionale. All’epoca, rappresentò quello strappo nella storia della Barbera, tradizionale vino da tavola piemontese che, nelle mani di Giacomo Bologna (ebbe l’intuizione di utilizzare le barrique) si trasformò in un vino con i suoi quarti di nobiltà. Ancora oggi che la storia dei Braida (il soprannome della famiglia) è portata avanti con successo da Raffaella e Giuseppe, il Bricco dell’Uccellone, come le altre due riserve dell’azienda di Rocchetta Tanaro (nel cuore del Monferrato Astigiano), viene prodotto solo nelle annate migliori. Un vino pieno e appagante con i suoi sentori di frutta, sempre ai vertici di tutte le guide, italiane e internazionali.

 

In alto i flûtes! Lo champagne vien da sé.

Champagne Jean-Philippe Trousset Crème

Champagne per festeggiare il nuovo anno: un classico, quasi irrinunciabile. È importante sapere che non esistono solo le grandi maison ma anche una miriade di vignerons indipendenti, per lo più di dimensioni medio-piccole, che producono ottimi vini a prezzi più che ragionevoli. Jean-Philippe Trousset, la cui famiglia è presente nel villaggio di Sacy dal XVII secolo, dispone di circa 7,6 ettari di vigneto, in zone classificate Premier Cru, e produce poco più di 70 mila bottiglie l’anno. Lo Champagne Crème è un assemblaggio da uve Pinot Noir (50%), Meunier (30%) e Chardonnay (20%). Il passaggio del 10% dei vini in tonneaux conferisce corpo e rotondità a uno champagne che conserva una bella freschezza e pulizia. Un vino giustamente equilibrato che, oltre che per il brindisi, può stare tranquillamente in tavola per tutta la durata del cenone e risultare il giusto abbinamenti su molti piatti.

Lo Champagne Jean-Philippe Trousset è importato e distribuito in Italia da Alberto Massucco Champagne.

Metodo Classico Gavi Docg

I Produttori del Gavi sono la maggiore realtà vinicola della denominazione che nasce attorno al paese situato nel Piemonte meridionale, ai confini con la Liguria. Duecento ettari di vigneti distribuiti in tutti gli 11 comuni della denominazione per un totale di circa 300 mila bottiglie annue. Si tratta di una cooperativa di 80 soci, nota soprattutto per la produzione del vino bianco fermo amato dallo scrittore Mario Soldati. Una piccola parte delle uve cortese conferite dai soci viene destinata alla spumantizzazione per una produzione annua di 7 mila bottiglie. Una tradizione nata nel 1981, che si è perfezionata nel tempo, con l’uso di nuove tecnologie e oggi dà vita a ottime bollicine che si distinguono per il buon rapporto qualità-prezzo. L’affinamento del vino sulle fecce fini è normalmente di 36 mesi (anche se si sta sperimentando un passaggio più lungo di 55 mesi). Alla degustazione si presenta di un bel giallo paglierino con bollicine fini e persistenti. In bocca è armonico, piacevole e pulito, come gli altri vini della cantina. Oltre che per il brindisi è un vino indicato per l’aperitivo e su molti piatti di pesce.